Ristrutturare. Il 13,4% degli italiani del 2017 lo farà!
Secondo i dati di Confartigianato nel 2016 la spesa incentivata è stata di 28,2 miliardi di euro, superiore di 3,4 miliardi in confronto al 2015.
Il 13,4% degli italiani, a inizio 2017, precisamente nel mese di gennaio, ha dichiarato che è intenzionato a procedere con dei lavori di manutenzione straordinaria nella propria casa nel corso dei successivi 12 mesi.
Il 3,3% ha dichiarato che li farà di certo, mentre il 10,1% probabilmente. Pertanto, correggendo la stima, sicuramente l’8,4% dei consumatori è orientata ad procedere con lavori di manutenzione straordinaria della propria casa.
Questa tesi viene ampiamente avvalorata dai dati relativi al 2016: nei primi undici mesi dello scorso anno la spesa sostenuta da incentivi per le ristrutturazioni è cresciuta del 13,9%, in seguito alla flessione riguardante lo stesso periodo, ma dell’anno precedente (-14,0%). In base a questo trend infatti si stima che la spesa incentivata corrisponda a 28.207 milioni euro.
Nelle costruzioni una grossa spinta la stanno dando le politiche di incentivazione degli interventi per le ristrutturazioni e per il risparmio energetico che sono state prorogate e confermate dalla Legge di Bilancio 2017.
Di conseguenza è in risalita anche l’indice si fiducia nei confronti delle imprese: a febbraio rimaneva invariato rispetto al mese precedentemente ma cresciuto del 3,9% rispetto allo stesso mese del 2016.
Nonostante questi dati rassicuranti la produzione registra una minima flessione: – 0,3% al netto degli effetti di calendario, pur essendo il migliore risultato dal 2007 (anno di inizio della crisi economica).
La strada del recupero però è ancora impervia e lunga: infatti a dicembre 2016 la produzione, rispetto ai livelli ai quali era arrivata nel luglio 2008, picco massimo nel momento precedente alla crisi, si è dimezzata (-42,6%), due e volte e mezzo di più rispetto rispetto alla diminuzione registrata nel settore manifatturiero (-16,7%) nello stesso identico periodo.
Alla situazione già critica si sono aggiunte le incertezze e i rallentamenti nelle procedure causate dall’adozione dal 19 aprile del 2016 del nuovo Codice degli Appalti. Infatti tra il 19 Aprile ed il 30 giugno 2016 gli appalti hanno assistito , in relazione allo stesso periodo dell’anno precedente, ad un calo del 52,5% in termini di numerosità e del 61% di importo.
Prima dell’introduzione di questo nuovo Codice degli Appalti ( nel periodo compreso tra 1 gennaio 2016-18 aprile 2016) il calo registrato era del 33% del valore di 1.128 milioni di euro di minori lavori pubblici in appalto in soli 72 giorni.
Per tale motivo recentemente l’ANAC ha proposto al Parlamento e al Governo una serie di modifiche, condivise anche da ANAEPA – Confartigianato Edilizia per quanto riguarda gli organismi di attestazione, al rating di impresa ed al rating di legalità come criterio premio per la valutazione delle offerte.
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